Presentazioni ed altre note

 

Dal quotidiano “La Sicilia”  21 agosto 2004, p. 25

 

SCAFFALE

 

DON MILANI, UN EDUCATORE SPECIALE

 

Nei decenni scorsi ci si è spesso accostati alla figura e all’opera di don Lorenzo Milani con le lenti deformanti di una visione eccessivamente ideologizzata. A distanza di 37 anni dalla sua morte e dopo migliaia di scritti pubblicati su di lui (ne sono stati catalogati 4.137 fino al 1997), non ci si può esimere dal guardare al Priore di Barbiana come ad un grande educatore che, oltre ad aver avuto un’influenza determinante sullo sviluppo della scuola, occupa indubbiamente un posto di rilievo nella storia della cultura italiana. La pensa così Antonino Bencivinni, docente di storia e filosofia, giornalista e saggista, del quale Armando Editore ha pubblicato «Don Milani-Esperienza educativa, lingua, cultura e politica» (pagine 128, euro 13), frutto di una ventennale operazione di studio e di ricerca sull’opera del celebre autore di «Lettera a una professoressa». Il volume (impreziosito da una postfazione del linguista Tullio De Mauro) presenta un’ampia introduzione in cui vengono analizzate la concezione di «povero» di don Milani, la sua posizione politica, il suo modo di insegnare la lingua, nonché i pregi e i limiti della sua esperienza educativa. Il libro è inoltre corredato da una ricca antologia di scritti linguistici. (Vincenzo Di Stefano).

 

 

 

Dal quotidiano “La Repubblica”  di Palermo 24 agosto 2004.

 

LINGUA E POVERI PER DON MILANI

 

Ripensando alla figura di Don Milani, il priore di Barbiana reso famoso da Lettera a una professoressa  a quasi quarant’anni dalla sua scomparsa, non si può sottovalutare la sua opera di educatore che ha avuto una grande influenza sulla storia della cultura italiana, anche dal punto di vista dei programmi scolastici. L’agile volume Don Milani di Antonino Bencivinni ne ripercorre l’esperienza umana tra cultura e politica arricchendola con un’antologia di scritti linguistici, una prefazione di Giorgio Pecorini ed una postfazione di Tullio De Mauro. Don Milani era un linguista particolare ovvero la sua attenzione si focalizzava sul potere della parola in quanto strumento politico di riscatto sociale e di uguaglianza, soleva dire che “la cultura dei poveri è diversa, ma non inferiore a quella dei ricchi, ma ai poveri manca il dominio sulla parola”. Ecco quindi il prete costretto a inventarsi maestro, mentre la vocazione religiosa che lo poneva a fianco degli emarginati, soprattutto dei più giovani, finisce sempre più per saldarsi con la passione civile e politica, facendone un personaggio quasi scomodo (Rosalba Miceli) 

 

 

 

Da  www.controcorrenteonline.it  (articoli di maggio 2004)

 

Don Milani, esperienza educativa, lingua, cultura e politica

 

Esce in questi giorni in libreria per le Edizioni Armando di Roma (sito internet www.armando.it) un nuovo saggio sul celebre autore di Lettera a una professoressa dal titolo “Don Milani esperienza educativa, lingua, cultura e politica” di Antonino Bencivinni con la prefazione di Giorgio Pecorini, giornalista allora del settimanale “Europeo”, amico del Prete di Barbiana e suo appassionato studioso, e con la postfazione di Tullio De Mauro, il noto linguista autore del vocabolario della lingua italiana.
Il volume presenta una introduzione ampia in cui vengono analizzati, in modo originale e con riferimento puntuale agli scritti di don Milani, la sua concezione di ‘povero’, la sua posizione politica, le diverse accezioni con cui usa il termine ‘cultura’, il suo modo di insegnare la lingua, pregi e limiti della sua esperienza educativa.
Il libro è corredato, inoltre, da un’ampia antologia di scritti linguistici di don Lorenzo – ordinati secondo un chiaro schema interpretativo e suddivisi in cinque capitoli, ognuno preceduto da una breve introduzione esplicativa - tratti dalle sue opere e dagli inediti recentemente recuperati e pubblicati, alcuni dei quali dallo stesso Pecorini.
Lo completa un’appendice in cui vengono indicate brevi notizie su quanti, tra i più rappresentativi, ebbero rapporti con il Priore di Barbiana,.
Impreziosiscono il volume la prefazione di Giorgio Pecorini, (che così scrive del libro: "è il primo costruito attorno al nodo che sta al centro della figura e dell’opera di quel prete-maestro-cittadino: il nodo delle sue contraddizioni") e la postfazione di Tullio De Mauro, (per il quale “il libro…seleziona con precisione passi salienti degli scritti di don Milani e dei suoi allievi di Barbiana. L'intento è ricostruire l'itinerario spirituale e ideale di don Milani in modo realistico e documentato”).

 

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